Nella pagina evangelica di questa domenica Gesù ancora una volta smantella gli schemi degli uomini, proponendo il progetto di Dio quale via per costruire una umanità nuova.
Due sono le categorie che vengono tirate in ballo: la donna e i bambini. E per entrambe queste categorie Egli mostra quale sia il principio regolatore del mondo, quello cioè della superiorità dell’uomo sulla donna, potendo l’uomo ripudiare la donna, e del grande sul piccolo, essendo quest’ultimo dai intralcio e di fastidio a tal punto da ritenere giusto il suo allontanamento.
Smantellando gli schemi, Gesù capovolge ogni buon senso dell’epoca (e non solo dell’epoca!): la donna non è un oggetto nelle mani dell’uomo, che poteva disporre di lei a proprio piacimento, gettandola via (ripudiandola!), quando non era più di proprio gradimento. Il progetto di Dio è, invece, centrato sulla pari dignità dell’uomo e della donna, come mostra il testo sapienziale di Genesi che abbiamo ascoltato, ma al tempo stesso su una comunione, di cui il garante è Dio (“l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”). La donna (o comunque l’altro) non è un oggetto nelle mani dell’uomo, ma nemmeno la relazione d’amore che unisce l’uomo e la donna e che Dio stesso consacra con la sua benedizione è un “usa e getta”, alla mercé dei propri gusti, dei propri umori, delle proprie variazioni. Ovviamente questo comporta due cose fondamentali: da una parte il prendere sul serio l’altro e il fare sul serio nella relazione d’amore, che è molto più di un semplice “stare insieme”, dall’altra l’accogliere il cuore nuovo che Gesù ci o?re per amare come egli ama, cosicché non è più l’uomo che ama, ma è Cristo che in lui ama.
Anche nel caso dei bambini assistiamo ad un capovolgimento. Quelli che contano agli occhi del mondo sono i grandi, perchè hanno cose sensate da dire, perchè sono più produttivi, per usare una categoria del nostro tempo, perchè è più vantaggioso. Nel progetto di Dio, invece, chi si fa bambino e chi accoglie un piccolo entra in una relazione buona con Dio e costruisce una nuova umanità.
Proprio gli esclusi, gli ultimi, gli insignificanti, quelli che agli occhi del mondo sono invisibili, proprio tutti questi sono preziosi agli occhi di Dio, a tal punto da impostare tutto il Regno di Dio sulla misura del bambino. Chi vuole entrarvi deve farsi bambino. Il credente, veramente adulto nella fede, è colui che diventa bambino, che si fa piccolo e povero con i piccoli e i poveri per servire tutti senza distinzione e pregiudizi.